Luca De Felice e Simposio Design Creatori di storie

Progettare facendo affiorare il genius loci: nei materiali, nei richiami visivi, con rimandi sottili alla cultura che caratterizza il luogo. E realizzarli, con maestria, conoscendo il limite di ogni materiale e superandolo ogni volta.

I progetti di Luca De Felice, fondatore e mente creativa di Simposio Design, nascono da tutto questo. E poi la capacità di ascoltare i desideri dei committenti, anche quelli impossibili, trovando una soluzione pratica e poetica che possa soddisfarli. Ma per raccontare come si materializzano i suoi progetti, bisogna fare un passo indietro. Entrare nei meandri della sua poliedrica formazione: designer e artista, inizia lavorando nel mondo dell’arte, collaborando con alcuni grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale, passando alla grafica per l’architettura, affiancando architetti di fama internazionale. Passi importanti che lo hanno portato nel 2002 a vincere una borsa di studio per la Howard Gilman Foundation di New York, dove resterà per due anni. Al suo ritorno in Italia decide di mettere tutte le sue conoscenze a servizio di un’altra forma d’arte, l’artigianato, diventando esperto nella lavorazione di ogni tipo di materiale: un apprendimento empirico che è alla base, anche oggi, di ogni suo lavoro. “Chi non sa trattare i materiali, non può capirne le potenzialità né sa comunicare il progetto agli artigiani che lo realizzeranno” racconta Luca De Felice.

Viene quindi chiamato come site manager e art director di Design2000 International, vivendo tra Montecarlo, per la realizzazione di 5 ville sulla riviera francese, Doha per la Alfardhan Tower e altre ville private, Angola, Vienna, Londra e Parigi per la realizzazione di altri progetti. Dal 2007 al 2016 guida il dipartimento di decorazione di Exclusiva Design, società che lo coinvolge anche nel processo di progettazione, portando avanti lavori complessi in Siberia, a San Pietroburgo, Mosca, Parigi, Saint Moritz e Montecarlo. In questo periodo lavora inoltre in Cina, tra Bejiin e Shanghai e nel 2013 partecipa come ospite italiano alla Design week di Guangzhou.

Nel 2017 diviene direttore artistico di Manodopera e in soli 3 anni realizza una Spa privata in Russia, un ristorante stellato vicino Roma, una villa di 2000 mq a Roma, un progetto per un appartamento di 3000 mq a San Pietroburgo, una villa a Tenerife.

Nel frattempo Luca De Felice si nutre sui libri, più di 3000 nella sua personale biblioteca, perché i progetti non posso prescindere da una cultura profonda che non riguarda solo le lavorazioni artigianali ma trae le sue origini dall’arte, dalla filosofia, dalla letteratura. Perché i suoi progetti, di lusso certo, sono progetti narrativi: parlano della storia del luogo in cui si trovano, riportano alla luce simbolismi quasi dimenticati, toccando le corde emotive di chi li vede.

Ed è in questo che sta la differenza: i suoi progetti sono unici, racconti esclusivi di mondi capaci di trasmettere emozioni. Da queste sue esperienze nasce, nel 2020 Simposio Design, un altro capitolo della vita di De Felice. Simposio, un nome che trae origine dall’antica Grecia come concerto di menti, conviviale, tra persone che della propria passione hanno fatto una ragione di vita.

Negli anni, infatti, Luca De Felice si costruisce una rete di professionisti eccellenti: Manodopera per i manufatti e le decorazioni, Vetreria Bazzanese per il vetro, Brenta Imperial per i lavori di falegnameria, M Group per gli imbottiti. “Quelli che vedrete muoversi intorno al nostro tavolo sono i rappresentanti dell’eccellenza artigianale italiana. Non sono i soli, certo. Esistono molte aziende eccellenti in Italia, paese ricco di materie prime di qualità, professionisti impeccabili, maestri artigiani. Ho impiegato due terzi della mia vita professionale a individuare le aziende che oggi fanno parte di questa squadra e la differenza tra queste e tutte le altre è sempre una sola: le persone. È dalla collaborazione con queste persone che nasce l’idea di Simposio Design.”, sottolinea De Felice.

Sono questi gli attori che, in concerto con lui, definiscono tutti gli interventi di interior dimostrando che arte e design non si annullano a vicenda ma possono alimentarsi trovando l’equilibrio perfetto tra forma e funzione, bellezza e utilizzo.

Bruno Munari, artista, designer e scrittore, sosteneva che l’artista ha lo scopo di creare un prodotto unico, che ha valore in quanto tale, senza regole: lo scopo è quello di suscitare emozioni e sensazioni; il designer, invece, crea un prodotto serializzato, industriale, senza un valore intrinseco, con regole precise. Poi sono arrivati i Maestri italiani come Ettore Sottsass e Gaetano Pesce che hanno aperto la strada alla Design Art, sfumando i confini tra le due discipline.

Simposio Design rappresenta proprio il connubio tra design e artigianato: la fusione perfetta tra mente e mano, visioni e racconti. Realizzando progetti di interior unici ed esclusivi che racchiudono un’anima: partendo dal genius loci e dalla visione personale di Luca De Felice, arriva a concretizzarsi in una ambiente emozionale, dove ogni singolo dettaglio è accuratamente studiato e concorre all’armonia del tutto.

I lavori di Simposio Design diventano così un concerto di menti e di mani che, sapientemente scelte da Luca De Felice, esprimono il meglio dell’artigianato italiano. Una riscoperta del saper fare che, la ricerca continua di Luca, aiuta a portare all’interno del progetto contemporaneo.

Simposio Design ha scelto Milano come sede del suo studio e showroom, in viale Umbria 49. Un luogo dove, su appuntamento, si possono vedere i progetti di interior e gli arredi realizzati su disegno e creati dal team di artigiani coinvolti.

Oltre a incontrare Luca De Felice che, attraverso le sue parole e il suo entusiasmo, riesce a trasmettere tutta la passione che anima Simposio Design.

In occasione del FuoriSalone di Milano 2021, Simposio Design ospiterà “Tempo e luogo della Materia” una mostra dei modelli in ceramica delle architetture di Gianluca Peluffo, prodotti nelle fornaci di Albissola. I pezzi sono una visualizzazione in scala del progetto, attraverso la tecnica tradizionale della ceramica di Albissola che, appartiene alla memoria e alle origini dell’architetto.

Milano, 22 luglio 2021

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